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16 dicembre 2014 2 16 /12 /dicembre /2014 18:45

I due nomi sono accomunati, per quanto mi riguarda, dalla delusione.

Delusione tanto più grande in rapporto alla grande simpatia che nutrivo per entrambi.

Ricordo benissimo il clima di sagra paesana che, qui in Emilia, caratterizzò le primarie di quell'ormai lontano anno.

Eravamo tutti accomunati da una sensazionedi festa perchè, parlando tra noi e guardando quanti eravamo e ascoltando le notizie che provenivano dalle altre parti d'Italia, ci stavamo convincendo che, stavolta, era la volta buona e Berlusconi l'avremmo mandato a casa.

E poi Prodi è una persona così simpatica, col suo sorriso, la sua bicicletta, la sua bella e semplice moglie.

E in mia moglie la simpatia diventava anche fiducia, guardando gli abiti indossati dalla moglie, che spesso erano quello già visti negli anni precedenti.

E infatti Prodi vinse.

E poi?

Lasciamo pure da parte gli inghippi, gli imbrogli, i sabotaggi di cui fu vittima.

Ma cosa fece di buono Prodi, cosa lasciò ?

Io ricordo sopratutto 2 cose di Prodi, una più vergognosa e invereconda dell'altra.

Ricordò la conferenza stampa insieme con il premier israeliano Olmert.

E ricordo Olmert che, con una sfacciataggine mai vista e neppure immaginabile, diceva a Prodi quello che Prodi doveva dire e, allorchè Prodi disse qualcosa di inesatto, dovette tornare indietro e rimangiarsi le parole dette.

Mai visto prima qualcosa di così indecoroso e umiliante.

Ma neppure prima si era mai visto che un governo democratico in Italia cacciasse via un giudice poco gradito e, nel corso del processo, lo sostituisse con un altro.

Questo fu quello che accadde con De Magistris, e forse anche con Woodcock, e c'era Prodi al governo quando il Parlamento unanime, destracentrosinistro, tributò una ovazione di applausi a Mastella, vittima dei giudici cattivi.

Berlusconi è sempre stato accusato, giustamente, di fare la guerra ai giudici, ma non ebbe mai il coraggio e la forza di cacciare su 2 piedi un giudice nel corso del giudizio.

                                                                                              ********************

Quanto al mio amato Papa Polacco, siamo in piena Mafia con abbondanza di morti ammazzati.

Il grande, forte, bellissimo Papa Polacco.

Ci voleva un modesto Francesco per fare pulizia.

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14 dicembre 2014 7 14 /12 /dicembre /2014 10:52

Dice che lei è finocchia e se la spassa con un'attrice francese.

Dice che il marito è finocchio e la prima moglie lo cacciò dopo averlo trovato a letto con uno studente.

Dice.... chi lo dice ? è davvero una vergogna spargere dicerie del genere; ancora più vergognoso darci credito.

E infatti io mi vergogno; schifo ribrezzo e impressione, come diceva un simpatico  zio di mia moglie.

Credere a queste dicerie... non si sa se sia più vergognoso o assurdo.

Come il comportamento politico della Merkel da qualche mese a questa parte.

Quella donna che, umanamente e politicamente, era un punto di riferimento per l'Europa e per il mondo, ha stravolto la sua immagine e guida la canea di cani impazziti contro la Russia.

Certo, si può pensare che la Germania voglia ampliare la sua sfera di influenza.

Ma c'è modo e modo; e questo modo va contro gli stessi interessi della Germania.

Non esiste spiegazione razionale per lo stravolgimento improvviso, umano e politico,di Angela Merkel.

E quando una spiegazione razionale non esiste, è logico che nascano spiegazioni o semplici ipotesi apparentemente folli, come quelle che parlano di una donna ricattata.

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12 dicembre 2014 5 12 /12 /dicembre /2014 17:10

Finent'ora, e sono vecchio, 'un m'era mai capitato di pensarla così.

Ma campando a lungo ci si trova davanti a nuove situazioni e nuovi punti di vista.

Ieri leggevo l'ennesimo articolo di giornalisti e l'ennesima dichiarazione di pseudostorici a proposito delle colpe di Putin.

Quello che mi ha colpito è l'ormai avvenuta acquisizione del concetto, l'assimilazione nei nostri cervelli delle colpe di Putin.

Si è ormai superato il periodo in cui, in primo piano, erano le accuse a Putin e alla Russia.

Ormai l'aggressione russa, le minacce russe, il "pericolo Russia" sono divenuti dati di fatto ormai acquisiti e inconfutabili, sulla base dei quali impostare tuttta una nuova politica, di cui tutti i cittadini europei devono essere convinti.

Questa per me è una novità.

Le ignobili schifezze compiute dai governi occidentali in questi decenni non sono mai stata supinamente accettate da tutti, anzi vi è sempre stata una forte resistenza da parte di una forte minoranza di cervelli indipendenti.

Con la Russia adesso sembra che non sia più così e si sta creando una Verità Ufficiale completamente falsa.

Ed è inevitabile riflettere ancora una volta sulla triste realtà che, più o meno, facciamo tutti parte di quel "parco buoi", per usare un termine borsistico, a cui prima o poi si riesce a dar da bere tutto quello che lassù vogliono.

E quando vedo le eguaglianze Putin=Hitler, sapendo invece che Putin ha ragione e noi torto, come si fa a non pensare che magari anche Hitler avesse ragione; o avesse comunque meno torto dei suoi nemici ?

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11 dicembre 2014 4 11 /12 /dicembre /2014 11:13

Giovedì, 11 Dicembre 2014 09:07

The Guardian: Lo straordinario aiuto di Cuba in materia di salute fa vergognare l’embargo degli USA

 

Quattro mesi dopo che è stata dichiarata l'emergenza internazionale per Ebola, che ha devastato l'ovest dell'Africa, Cuba è il leader mondiale nell'assistenza medica inviata a combattere contro l'epidemia. Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno inviato migliaia di truppe e, insieme ad altri paesi, hanno promesso aiuti, la maggioranza dei quali non sono stati realizzati.

Però, come l'Organizzazione Mondiale della Salute insiste a dire, ciò di cui c'è bisogno con urgenza è il personale sanitario. L'isola caraibica, con una popolazione di solo 11 milioni e un reddito pro-capite di 6.000 $ (4.800 €), ha risposto a questa chiamata ancor prima che venisse fatta. Cuba è stata la prima ad essere in prima linea contro Ebola e ha inviato il maggior contingente di medici e infermieri, dei quali 250 già sul campo e altri 200 volontari in viaggio.

Mentre l'interesse dei media occidentali è svanito al momento della diminuzione della minaccia dell'infezione mondiale, centinaia di lavoratori dei servizi di salute britannici, si sono offerti come volontari per unirsi a loro. I primi 30 sono arrivati nella Sierra Leone la settimana scorsa, mentre le truppe stanno costruendo cliniche. Nonostante questo, i medici cubani sono sul terreno africano già da ottobre e si prevede ancora un lungo periodo di lavoro.

La necessità non poteva essere più grande. Più di 6.000 persone sono morte. Una tale vergogna ha provocato l'operazione cubana, che ha obbligato i politici britannici e statunitensi a offrire le loro congratulazioni.

Il segretario di stato americano John Kerry, ha descritto l'apporto di quel Paese che gli USA hanno cercato di ribaltare da oltre mezzo secolo come "impressionante". Il primo medico cubano a contrarre l'Ebola, è stato curato dai medici britannici e i funzionari statunitensi hanno promesso di "collaborare" con Cuba nella lotta contro Ebola. Però non è la prima volta che Cuba ha fatto la parte del leone nel campo degli aiuti medici dopo un disastro umanitario.

Quattro anni fa, dopo il devastante terremoto avvenuto nella povera Haiti, Cuba inviò il più grande contingente medico e ha curato il 40% delle vittime. Dopo il terremoto avvenuto in Kashmir, nel 2005, Cuba inviò 2.400 lavoratori medici in Pakistan e offrì i suoi trattamenti sanitari a oltre il 70% dei feriti; in quella occasione lasciarono anche 32 ospedali da campo e donarono mille morse di studio mediche.

Questa tradizione di aiuto in casi di emergenza risale ai primi anni della Rivoluzione Cubana. Però è solo una parte di un internazionalismo globale medico, straordinario e intenso. Attualmente ci sono 50.000 medici e infermiere di Cuba che lavorano in 60 paesi in via di sviluppo. Come dice il professore canadese John Kirk: "L'internazionalismo medico cubano ha salvato milioni di vite." Però questa solidarietà senza precedenti non è quasi apparsa nei mass media occidentali.

I medici cubani hanno realizzato tre milioni di operazioni oftalmiche in 33 paesi e principalmente nell'America Latina e nei Caraibi, in gran parte finanziate dal Venezuela Rivoluzionario. Così è successo che Mario Terán, il sergente boliviano che uccise Che Guevara su ordine della CIA nel 1967, recuperasse la sua vista 40 anni dopo quell'evento con un'operazione eseguita da medici cubani e pagata dal Venezuela, nella Bolivia radicale di Evo Morales. Anche se l'appoggio di emergenza spesso è stato finanziato dalla stessa Cuba, i servizi medici globali del paesi di solito vengono pagati dai governi che ricevono i loro servizi e sono diventati quindi il maggior settore di esportazione cubano, legando gli ideali rivoluzionari allo sviluppo economico.

Questo è dipeso a sua volta dal ruolo centrale della salute pubblica e dell'educazione a Cuba, dato che L'Avana ha costruito un'industria biotecnologica a basso costo insieme a programmi di infrastruttura e di alfabetizzazione mediche nei paesi in via di sviluppo per coloro che ne hanno bisogno, invece di sottrarre medici e infermiere come avviene nel modello occidentale.

L'internazionalismo è nel DNA di Cuba. La figlia di Ernesto Guevara, Aleida, che ha lavorato come medico in Africa, dice: "Siamo afro-latinoamericani e porteremo la nostra solidarietà ai bambini di questo continente." Però quello che è iniziato come un intento di estendere la Rivoluzione cubana negli anni 60 e che si trasformò in un intervento militare decisivo in appoggio dell'Angola, contro l'apartheid negli anni 80, adesso si è trasformata nel progetto di solidarietà medica più ambizioso del mondo.

Il suo successo è dipeso dalla marea progressiva che ha spazzato l'America Latina durante l'ultimo decennio, ispirata dall'esempio della Cuba socialista durante gli anni delle dittature militari di destra. I governi di sinistra e centro-sinistra continuano ad essere elogiati e rieletti in tutta la regione e ciò permette a Cuba di reinventarsi come un faro di umanitarismo internazionale.

Però, nonostante tutto questo, l'isola continua ad essere asfissiata dall'embargo commerciale degli Stati Uniti, che si è mantenuto con un carattere vizioso sul piano economico e politico da oltre mezzo secolo. Se Barack Obama volesse fare qualcosa di veramente importante in questi ultimi anni come presidente, potrebbe usare il ruolo di Cuba nella crisi creata da Ebola come un'apertura per iniziare a togliere questo embargo e far cadere la guerra di destabilizzazione che stanno portando avanti gli USA.

Di certo c'è che qualcosa si sta muovendo. In ciò che pareva un'operazione di avanzamento per l'amministrazione americana, il New York Times ha pubblicato sei editoriali in cinque settimane, tra ottobre e novembre, elogiando il registro medico globale di Cuba, esigendo la fine dell'embargo e attaccando gli sforzi statunitensi intenti a indurre i medici cubani a disertare e invitando a un negoziato per lo scambio di prigionieri tra i due paesi.

La campagna del periodico ha pubblicato che l'Assemblea Generale dell'ONU ha votato per la 23ma volta, con 188 voti a favore e due contrari (Stati Uniti e Israele), per esigere l'eliminazione dell'embargo da parte degli Stati Uniti contro Cuba, originariamente imposto in rappresaglia alla nazionalizzazione di imprese statunitensi e adesso giustificato con motivi di diritto umano, da parte di uno stato (gli USA) alleato con alcuni dei regimi più repressivi del mondo.

L'embargo può essere eliminato solo dal Congresso USA, processo che è ostacolato dagli eredi della corrotta dittatura appoggiata dagli Stati Uniti che fu sconfitta da Fidel Castro e da Che Guevara. Però il Presidente degli Stati Uniti ha un potere esecutivo per renderlo inefficace e restaurare le relazioni diplomatiche tra i due paesi. Si potrebbe cominciare con la liberazione dei restanti tre agenti cubani, del gruppo dei "Cinque di Miami" che ancora sono incarcerati da 13 anni (nota di Stefano Guastella: in realtà sono incarcerati da oltre 16, dato che furono arrestati nel settembre del 1998...) per aver spiato un gruppo di anticubani collusi con il terrorismo.

Il momento buono perché Obama possa porre termine alla campagna statunitense che da oltre 50 anni ostacola l'indipendenza di Cuba, potrebbe essere il Vertice delle Americhe previsto per il prossimo aprile 2015, che i governi latinoamericani hanno minacciato di boicottare se non verrà invitata anche Cuba. (nota dell'editrice: Panama ha invitato Cuba al Vertice già ufficialmente) Il maggior contributo che possono dare coloro che davvero si preoccupano per le libertà democratiche a Cuba, è allentare gli artigli degli USA dalle spalle del paese caraibico.

Se davvero l'embargo venisse smantellato, non solo sarebbe una rivendicazione del notevole registro di giustizia sociale a Cuba e della sua solidarietà verso altri paesi, spalleggiato dalla crescente fiducia di un'America Latina indipendente. Sarebbe anche un fatto di grande aiuto per milioni di persone nel mondo che beneficerebbero di una Cuba senza sanzioni e una dimostrazione di ciò che si può ottenere quando si antepongono i valori delle persone di fronte ai guadagni corporativi.

Articolo preso dal giornale inglese The Guardian: Cuba's extraordinary global medical record shames the US blockade

di Seumas Milne

traduzione di Stefano Guastella da Cubadebate in spagnolo

 

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3 dicembre 2014 3 03 /12 /dicembre /2014 16:56

E neppure Salvini; e neppure Assad; e neppure tanta altra gente amica di Putin.

Ma che ci posso fare se i nemici di Putin, ossia quelli dalla mia parte, quelli che "mi dovrebbero difendere", sono così intollerabilmente schifosi e criminali e incoscienti e bugiardi e falsificatori ?

E non posso fare a meno di simpatizzare per il missile nucleare che Putin scaricherà sulla mia testa, piuttosto che per quelli dei nostri maledetti e criminali governi che andranno a bombardare i russi.

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3 dicembre 2014 3 03 /12 /dicembre /2014 16:43

Per me, fino a ieri, uno valeva l'altro.

Me lo ricordo bene, il sarchiapone di Walter Chiari, più di 50 anni fa.

E invece pare che questo captagone sia parecchio diverso.

E mi fa pensare; e sospettare.

A me questa storia dell'Isis non ha mai convinto.

E lo scrivo qui, solo perchè Nessuno mi legge e di Nessuno mi fido, è il mio migliore amico.

A me la storia dell'Isis mi porta immediatamente, per istinto razionale, alla storia delle Twin Towers; e del Pentagono.

E quando dico storia intendo balla frottola presaperilculo.

Il gatto copre la sua cacca perchè è un animale pulito.

Ma le immonde bestie che ci comandano non sono davvero pulite.

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3 dicembre 2014 3 03 /12 /dicembre /2014 13:12

Il termine "fine" si può attribuire a piacere.

Ieri ho imparato che:

- a Budrio un paziente di 74 anni si è visto assegnare la data del 14 ottobre 2016 per una tomografia ottica

- a Roma un uomo è andato in bicicletta alla sede di Equitalia in Via Salaria 248 ma ha scoperto che lì ha sede un ristorante, dove ogni giorno decine di persone vanno a chiedere notizie di Equitalia; in realtà la sede di Equitalia, in Via Salaria 248, non è a Roma ma a Monterotondo, però le lettere di Equitalia non lo dicono

-la più recente classifica della corruzione mette l'Italia all'ultimo posto in Europa assieme alla Romania, al livelo degli Stati africani più arretrati

- l'Europa ci chiede 40 milioni di euro per la nostra spazzatura abbandonata in giro e da adesso in poi dovremo pagare 42 milioni di euro di multa ogni 6 mesi

- a Roma si scoperchia il pozzo nero e si scopre (!!!)  che lo sfascio totale finanziario materiale e morale è causato da lunghi decenni di governo simbiotico politico-mafioso

- trovo su internet la scena tratta da una delle maggiori reti TV italiane, in uno spettacolo che viene seguito da oltre 5 milioni di italiani, in cui si vede un uomo che, scureggiando dal culo, con pantaloni evidentemente bucati, spenge delle candeline; le candeline sono tenute da Mara Venier, il microfono (indispensabile) da Maria De Filippi, entrambe con le loro delicate mani a pochi centimetri dal culo scureggiante.

 

Pochi giorni orsono ho letto di uno degli ormai soliti spettacoli teatrali dove, con i modi e gli scritti e le parole più sconce, si prostituiscono le figure di Cristo e della Madonna; ormai è ordinaria amministrazione.

Ma se per caso qualcuno dice negro invece che nero, o zingaro invece che rom, o invalido invece che diversamente abile,

c'è da andare in galera.

Non parliamo poi se, dicendo Ebreo, dalla pronuncia si capisce che non si usa la maiuscola.

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22 novembre 2014 6 22 /11 /novembre /2014 19:50

Gli stati europei si stanno affrettando a riconoscere lo Stato di Palestina.

Ogni tanto sembra di toccare il fondo dell'assurdo ma poi si scopre che, scavando......

Riconoscono lo Stato di Palestina oggi che il territorio di questo Stato non esiste più.

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20 novembre 2014 4 20 /11 /novembre /2014 10:29

Da tempo io sostengo che lo Stato di Israele ha diritto di esistere, ma al posto giusto, ossia a New York.

Israele invece, dal momento che New York già ce l'ha in pugno, pretende di stare in Palestina.

Ma la Palestina è stretta e già occupata e quindi Sharon già da tempo disse che il posto dei Palestinesi era la Giordania.

Ma trasferire tutti i Palestinesi, armi e bagagli, in Giordania, è problematico.

Un trasferimento forzoso del genere, che oggi costituirebbe un problema internazionale enorme scandaloso e inattuabile, si potrebbe invece effettuare tranquillamente qualora il mondo si trovasse in una situazione di tale drammatico caos generale da far quasi scomparire, da renderlo piccolo piccolo, il problema palestinese.

E una bella guerra generale creerebbe proprio la situazione giusta.

E allora andiamo avanti contro la Russia, in Georgia, in Ucraina, in Siria, in Armenia.....

E al momento buono, aggiungiamo l'Iran.

E la stella di David si allargherà tra le 2 strisce azzurre della bandiera di Israele; fino un giorno a toccarle; e magari oltre.

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16 novembre 2014 7 16 /11 /novembre /2014 19:02

Ho letto soltanto oggi della incredibile faccenda delle lezioni obbligatorie di sesso in Germania.

Tanto incredibile che ho pensato subito ad una frottola giornalistica.

E invece pare che veramente sia così.

Ma certe cose possono accadere soltanto in uno Stato totalitario e soltanto in uno Stato totalitario possono accadere senza che la popolazione reagisca subito con inziative di massa.

Una Germania così fa paura.

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