Che bello questo mondaccio così assurdo e schizofrenico !
Ci pensavo anche stamane, nella mia fredda passeggiata mattutina.
Attraverso imperscrutabili percorsi mentali, che farebbero impazzire qualsiasi navigatore satellitare, ero andato a finire chissà perchè su Arnoldo Foà che recitava "La morte di Ignazio".
E' uno dei punti più alti raggiunti dall'umanità, secondo me, Arnoldo Foà e Garcia Lorca fusi insieme nella morte di Ignazio, con il pastore errante di Leopardi, o il terzo tempo della Nona e altri esempi, tanti, per fortuna.
E pensavo ovviamente alla assurdità di un livello così elevato raggiunto dall'animo umano, frutto diretto di uno spettacolo disgustoso come quello di un povero toro torturato e massacrato in una lunga agonia.
"Poissons, amici miei, chissà come avete avuto da ridere il giorno della Crocifissione" diceva Jacques Prévert.
E parimente ho sempre trovato incomprensibile e assurdo che uno dei modi più belli per far vivere la vita al nostro corpo e al nostro spirito sia quello di trovarsi davanti a un tavolo con un grande piatto di abbacchio arrosto con le patate e un mezzo litro di vino bianco dei Castelli.
Senza essere costretto a pensarmi inquadrato tra i tagliagole dell'Isis.