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17 novembre 2010 3 17 /11 /novembre /2010 08:18

La polemica che è nata dopo la trasmissione di Fazio, per la frase di Miglio citata da Saviano,mi ha fatto tornare in mente questa esercitazione che scrissi in data 1.9.1991 in occasione di una "esercitazione di lavoro".
Dovevamo scrivere tante frasi tutte con punto interrogativo finale.
Titolo della mia prova: "Mafia e Semantica".
- Buongiorno Signori, vogliamo vedere di cosa Vi potrei parlare per i prossimi minuti ?
- Che ne direste se l'argomento fosse di attualita', come la Mafia ?
- E in particolare perche' non parliamo di Libero Grassi, quell'imprenditore ammazzato pochi giorni orsono, in quanto  non pagava le tangenti?
- Per prima cosa vorrei chiederVi se non vi da' fastidio sentire ogni volta gli stessi concetti, vedere le stesse facce, ascoltare le stesse parole rimasticate da anni nelle stesse bocche?
-Non vorreste provare per una volta a vedere le cose da un punto di vista diverso?
-Innanzitutto siete sicuri che usiamo la giusta terminologia chiamando "tangenti" i soldi chiesti dalla Mafia e "imposte" i soldi chiesti dallo Stato?
-Vi scandalizzerebbe il sentirmi dire che i concetti vanno invertiti e che in realta' le tangenti sono le cosidette imposte imposte dallo Stato?
-Pensate che sia un paradosso?
-Perche' non provate ad approfondire il concetto?
-Non e' forse ormai opinione comune che la Mafia ha il pieno controllo della Sicilia?
-E quando esiste un Potere che ha il controllo del territorio, della Economia e dei Cittadini, non e' logico che chieda il pagamento delle imposte?
-Perche' dunque chiamarle tangenti?
-O Vi scandalizza il pensare che allora e' lo Stato a chiedere le "tangenti"?
- Ma da dove viene tanta meraviglia?
-Non sappiamo tutti, da tanti anni, che alla base dello Stato ci sono i Partiti e che questi vivono di tangenti?
-O non ricordate che un politico Socialista ha addirittura teorizzato il diritto dei Partiti alle tangenti?
-Avete sentito che, in data 18.8.91, l'on. Piro, Presidente della Commissione Finanze, ha accusato alla radio il ministro Pomicino di essere al servizio del boss Nuvoletta?
-Non pensate che la Mafia potrebbe gestire la Sicilia in maniera molto piu' efficiente di come sia oggi, se fosse riconosciuta ufficialmente?
-Chi puo' escludere che, nel giro dei prossimi anni, di fronte alle responsabilia' del Governo, il Potere Mafioso non potrebbe trasformarsi e assumere caratteri di normalita'?
-Non e' forse vero che nella Storia tutti i Poteri sono nati dalla forza e che poi hanno trovato una legittimita' nel tempo e nell'esercizio delle loro funzioni?
-In conclusione, dopo tante domande retoriche, mi permettete di esprimere la mia opinione, che del resto ormai conoscete?
- La mia opinione e' questa: Il vero scandalo non sono le tangenti mafiose, il vero scandalo e' che il povero cittadino siciliano, oltre a queste, deve pagare le cosidette "imposte" ad un Potere altrettanto mafioso e oltretutto lontano, corrotto e inefficiente.
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Ho ritrovato anche un ritaglio del Sole24ore del 26.5.96, ossia 5 anni dopo, che si intitola "Se lo Stato non protegge ci pensa l'esattore mafioso".
Eccone alcuni brani:" Perche' gli imprenditori in Sicilia continuano a non denunciare le estorsioni di cui sono vittime ?..
La questione e' stata sollevata nel recente convegno promosso a Palermo dalla Fondazione Falcone, accompagnata da una agghiacciante ipotesi di risposta. Gli operatori pagano il cosidetto pizzo temendo, in caso di rifiuto o di ricorso alle forze dell'ordine, di mettere in discussione un equilibrio economico che si regge anche e sopratutto grazie alle attivita' della Mafia.... La tesi viene a confermare i risultati delle piu' recenti analisi da cui emerge una sorta di "istituzionalizzazione" del fenomeno estorsivo.....; il successo della nuova strategia adottata all'insegna del "pagano meno, pagano tutti".....Una letteratura consolidata ci ha ormai insegnato che spesso l'estorsione e' una sorta di contratto tra criminalita' e imprenditore, utile a stabilire una "rete di fiducia" che puo' risultare funzionale, nel tempo, proprio agli interessi degli operatori economici. Dietro l'estorsione non c'e' solo il prezzo della protezione {assai piu' conveniente del prezzo di una polizza assicurativa, per giunta non rinnovabile dopo un attentato), ma la possibilita' di poter ricorrere se necessario al credito parallelo, di essere garantiti contro la microcriminalita', di poter contare su una clientela appetibile, di cautelarsi contro una concorrenza troppo aggressiva ecc. ecc...... L'estorsione rappresenta una tassazione aggiuntiva grazie alla quale, contrariamente alla normale pressione fiscale, si ottiene uno specifico servizio.
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Ovvio che non parlo sul serio, eppure parlo sul serio.

Certamente ripugna l'idea di tradire chi si è sacrificato contro la Mafia.

Ma è una contraddizione che non possiamo semplicemente non vedere.

 

 

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